domenica 2 ottobre 2011

LASCIA TUTTO E SEGUITI …

I ricordi sono sbiaditi, confusi. Un filmino in bianco e nero in superotto, i colori aranciati di una vecchia fotografia, visi imbronciati di te bambina con un cappottino da zingarella seduta su un monumento, allegra con un foulard da contadina e un gelato gocciolante in mano. Passano davanti agli occhi, ora velocissimi ora lenti, impalpabili come sogni dopo un risveglio frettoloso, al ritmo di quel tran tran che è diventato talmente organizzato, talmente normale che non ti dà tempo per pensare a chi sei.
 Stai dimenticando chi sei.
Ti giri e ti rigiri nel letto, poi ti alzi, apri un file, lo richiudi. Voglia di scrivere, paura. Ancora desiderio.
La pagina bianca ti guarda e ti sfida: “coraggio, fallo, inizia”. Richiudi. Troppo difficile. E poi cosa? Cos’hai da dire veramente, che possa interessare a qualcuno? E ammesso che ci sia, come dirlo? E perché, poi?
Ed eccoti di nuovo qua, la sfida sempre aperta. Attorno a te il buio, tutto tace, si sentono solo il rumore familiare del frigorifero e il respiro leggero di tuo figlio, in lontananza, che si gira nel letto e riprende a ciucciare il suo ditino. La luce di sicurezza. L’ora su un vecchio videoregistratore. 00.07 … domani lavori.
Ma hai una frase che ti gira nella testa, la frase di una canzone di Battiato che non hai mai nemmeno ascoltato, l’hai letta su un social network, come citazione e non t’abbandona. Dice “Lascia tutto e seguiti”… come un mantra. Lascia tutto e seguiti.
C’è il sogno di quand’eri bambina e c’è quello che sei diventata, in mezzo e oltre c’è la vita. La tua. Lascia tutto e seguiti.
Lascia le paure e scrivi. Non importa cosa, non importa come, ma inizia.
E’ ora d’iniziare …
Lascia i dubbi, lascia l’ansia, dimentica chi ti legge, dimentica i giudizi, dimentica tutto …
Posta adesso che è mezzanotte e nessuno ti leggerà. Domani sarà tardi. Il treno sarà passato. Non avrai il tempo, non ne avrai il coraggio, batti te stessa per una volta, quella voce che ti dice “lascia stare”, non ascoltarla.
Ricorda tuo figlio quando iniziò a camminare, a passi incerti, sperduto e impacciato, voleva soltanto raggiungere  te. Raggiungi te stessa. Fallo anche tu. Vai, lascia la maniglia di scuse alla quale ti attacchi, lascia i se e i ma, lascia tutto e cammina verso te stessa, con la stessa fiducia con cui l’ha fatto quel bambino che oggi corre senza paura e cade e si rialza. Piange e ride e dà un senso a tutto ciò che ti sta intorno.
Provaci. Se non altro avrai fatto un primo passo … 00.42 ctrl c+ctrlv.