Nei giorni che hanno preceduto lo scioglimento della riserva del professor Monti e l'ufficializzazione della lista dei ministri, si sono espressi in molti sull'opportunità di questo governo tecnico.
E sia a destra che a sinistra, nell'ambito delle mie conoscenze, sono stati manifestati dubbi, ora sul personaggio scelto, ora sulla democraticità di questo incarico conferito senza elezioni.
Confesso che la prima volta in cui ho visto il professor Monti, nonostante il curriculum, qualche dubbio l'ho avuto anche io. Ma nei giorni scorsi, prima con la presentazione della squadra di governo, che ha visto salire alla ribalta 3 donne (e che donne!) in posizione chiave, poi con le dichiarazioni programmatiche e i discorsi fatti alle camere il mio giudizio sul Senatore a vita è cambiato.
Vedere sul tavolo tanta competenza (e poco importa che siano professori e banchieri, in questo momento, perché sono comunque personaggi di grande e provata capacità), tanta pacatezza.
Sentire la sua voce decisa ma calma, il suo italiano perfetto, la perfetta pronuncia delle parole straniere. Il tatto nell'esprimere i concetti, la risolutezza autorevole delle sue parole, il suo modo da insegnante di spiegare il suo programma e il suo punto di vista, mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Siamo finalmente in buone mani, finalmente c'è qualcuno che sa cosa deve fare. E il fatto che nel suo "To do" ci sia l'incentivazione dell'occupazione femminile come risorsa imprescindibile è qualcosa che va ben oltre ogni più lieta aspettativa. Dunque vorrei che tutti, come me, cercassero di andare oltre il qualunquismo che fa della sfiducia nella cosa pubblica la sua facile bandiera. Rincresce dirlo ma Berlusconi non si è autoproclamato Presidente del Consiglio. Sono stati i nostri concittadini a votarlo. E siamo stati noi a votare quelle opposizioni deboli e litigiose che forse non hanno ben servito il loro compito istituzionale. Dunque adesso lasciamo che questi personaggi depongano per un momento le armi della loro chiassosa e inconcludente dialettica, per lasciarsi guidare da qualcuno che, al contrario, appare assai risoluto e pragmatico. Sarà una buona occasione per riflettere. Per chi la politica l'ha fatta attivamente con i risultati che sono tristemente sotto i nostri occhi e per chi a questa classe politica così poco onorevole ha dato, tramite il suo voto, mandato di decidere per lei.
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